L’Estate Sorana colpisce ancora, mentre la Medusa contempla l'orrore

"Medusa" di Giacomo Manzù

Non è un’estate, è un’esperienza. A Sora, da giugno a settembre, il caldo non è l’unico protagonista. Torna infatti, come una serie televisiva che non sa più come chiudere in bellezza, l’Estate Sorana 2025: un tripudio di iniziative lungimiranti all'insegna del divertimento e della cultura. Eventi così unici che persino le capitali europee starebbero già cercando di copiarli. Con esiti, a quanto pare, incerti.


L'ASSOCIAZIONISMO LOCALE, IL NON PLUS ULTRA

A firmare il calendario è l'élite dell’associazionismo locale, una sorta di aristocrazia creativa capace di trasformare ogni angolo della città in un palco, una mostra, un’arena, un buffet. Tornei, concerti, rappresentazioni teatrali, presentazioni letterarie, momenti enogastronomici: tutto curato con una tale passione da fare invidia alle più grandi città italiane.


L'IMBARAZZO DELLA SCELTA 

Chi passerà da Sora in questi mesi difficilmente se ne andrà senza aver assistito almeno a un evento, perché è impossibile evitarli. In ogni piazza, vicolo o parcheggio dismesso, qualcosa accade. Sempre. A volte si è presi quasi dall'imbarazzo della scelta. 


LA CULTURA COME DOVERE CIVICO

La Sala Consiliare, nel giorno della presentazione, sembrava l’Arena di Verona alla prima della Traviata. Gremita. Compatta. Emozionata. Perché l’Estate Sorana non si discute: si celebra! Guai a parlare di favoritismi o scelte “amichevoli”: qui la cultura viene prima, anche quando non si capisce bene di cosa parli.


ADDIO LUOGHI COMUNI

Niente più detti popolari, ironie stantie, o dicerie alquanto discutibili del passato. Il nuovo motto è “A Sora la cultura è ovunque, soprattutto d'estate”. Anche se tu non la vuoi. Perché Sora non si limita a fare eventi culturali. Li produce. Li moltiplica. Li lancia nell’etere con l’ambizione di lasciare un segno alle generazioni future. Una città, insomma, che instilla il gene dell'evento culturale nel DNA di ciascun cittadino.  


SE VI AVANZA DEL TEMPO, ANDATE A VEDERE LA "MEDUSA" DI GIACOMO MANZÙ

Estate Sorana 2025: resistere è inutile. 

Per chi vive a Sora, per chi ci capiterà per sbaglio o per chi, da giungo a settembre 2025, si domanderà “ma cos’è tutto ‘sto fermento?”. La risposta è una sola: è l'Estate Sorana. E se poi vi avanza del tempo, andate a vedere l'opera scultorea Medusa (foto di copertina) del Maestro Giacomo Manzù, regalata alla città di Sora da Antonio Annunziata e custodita "meravigliosamente" in pieno stile civico e culturale cittadino(Peppe Canonico)

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